Io non sono l’endometriosi

Questa testimonianza preziosa è il racconto di Laura Presicci, una mia paziente. La incontrai la prima volta durante il tirocinio come medico omeopata presso lo studio del mio maestro. La sua storia mi aveva molto impressionata perché a partire da un disturbo molto comune e dal punto di vista omeopatico piuttosto semplice da curare (irregolarità mestruali) era stata sottoposta sin da molto giovane a terapie massicce ed invasive che anzichè risolvere il problema lo avevano aggravato. Ai tempi mi stavo laureando in Medicina con una tesi in Ostetricia e Ginecologia,  non esagero se dico che questo incontro mi fece decidere in definitiva di non specializzarmi in chirurgia, ma rinforzò la mia passione per la medicina globale che cura la persona nella sua totalità.

Ma vi lascio alle sue parole. Buona lettura:

Io non sono l’endometriosi

“Sono Laura ho 29 anni e sono laureata in marketing e comunicazione aziendale.

Tra le mie più grandi passioni, i viaggi e tra i più grandi valori il volontariato.
Per me da sempre una costante e l’unione di queste due mi ha portata prima in Senegal a sostegno dei bambini talibé poi sul confine turco Siriano a sostegno dei rifugiati siriani in Turchia.

Ho sempre studiato e lavorato e i primi lavoretti riguardavano il mondo scolastico e dell’infanzia. Lavorare con i bambini mi piace un sacco e relazionarmi con loro per me è sempre stato molto semplice e naturale..

A 22 anni ho iniziato subito a lavorare in azienda, lavoravo tantissimo, le mie giornate potevano essere così strutturate:

●Prescuola con i bambini, la mia carica di energia
●8 h in ufficio (distanza da casa media 40/ 50min)
●Corsa a far ripetizioni post ufficio

Ma è stato durante il periodo universitario che ho iniziato a stare male e ad avere cicli mestruali molto più dolorosi, in quel periodo prendevo già la pillola, a causa di un ciclo irregolare già da quando avevo 14 anni, in sostanza era già da 6 anni che ero sotto cura ormonale.

Per questo è tardato il controllo con eco da parte della ginecologa, che ai tempi mi diceva che dato che prendevo la pillola ero già a posto e che un po’ di dolore durante il ciclo è normale…

Un giorno mi recai da lei in lacrime pregandola di farmi fare degli esami.

Da qui scoprimmo una ciste ovarica dermoide di 10 cm.
Già da allora, ero molto orientata e predisposta nel cercare una soluzione più naturale possibile, attraverso un percorso con l’omeopata e combinato all’alimentazione. Ma non fu possibile. Avevo 20 anni, i miei genitori erano molto impauriti e mi pregarono di accettare l’operazione, se no la ciste rischiava di scoppiare e io potevo rischiare di morire, così mi feci operare.

Durante l’intervento scoprirono l’endometriosi.
Fu l’inizio del calvario e delle visite infinite. Ritrovarsi a spiegare spesso e volentieri ai dottori cosa fosse l’endometriosi, i costi da sostenere, la pillola super costosa, ecc ecc
Subito dopo l’operazione, nonostante l’esser stata “ripulita” chirurgicamente dai focolai, si riformò tutto.

Fu nel 2015 che chiacchierando con la mia vicina mi convinsi ad andare da un dottor omeopata, il Dottor Ghrewati Baha.

Fu la mia prima visita omeopatica, la dottoressa Bianca, il mio attuale medico, allora fu presente alla mia prima visita e rimase sbalordita dal calvario che avevo dovuto affrontare.

Il dottore Ghrewati mi suggerì di smettere subito di prendere la pillola e qualsiasi altro farmaco.
Allora erano ben 4 oki al giorno durante il ciclo e Visanne ogni giorno per bloccare lo sviluppo dei focolai, il risultato si traduceva in perdita di capelli, gonfiore ovunque, mal di stomaco, kg in più ed ematomi sulle gambe con cui ancora convivo.

Fu una visita liberatoria. La visita che mi liberò da una sorta di condanna a vita. Uscì di lì piangendo, uno di quei pianti liberatori e sentendomi all’inizio del cambiamento.

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